Sei non sei curioso di sapere il segreto delle persone creative e dei leader di successo, chiudi e passa a un altro articolo. Sì, perché è proprio la curiosità, la qualità che fa la differenza fra un buon leader e un grande leader.
Sono la passione e la curiosità a guidare l’innovazione(Dan Brown).
Ecco alcuni modi per coltivarla:
Abbraccia quello che non sai
Spesso pensiamo che i leader debbano avere tutte le risposte. Ma i migliori leader sono a proprio agio nel non sapere. Quando non sanno qualcosa, non cercano di fingere. Sono consapevoli di ciò che non sanno e non hanno paura di ammetterlo. Approfittano delle loro lacune per imparare cose nuove. Si circondano di collaboratori esperti in certe aree di competenza.
Di recente ho osservato con ammirazione un leader che – dovendo intraprendere un nuovo percorso professionale ancora più sfidante e di ampio respiro di quello che stava lasciando – ha organizzato una processione di ‘interviste’ a tutti coloro, anche semplici collaboratori, che potessero insegnargli qualcosa sul futuro lavoro.
La conoscenza sta diventando obsoleta: in un’epoca in cui le informazioni aumentano in modo esponenziale, è impossibile sapere tutto. I leader efficaci sanno cosa occorre sapere e dove trovare il resto.
Sii pronto a riformulare il tuo pensiero
È facile in questi tempi frenetici sentirsi sotto pressione e temere di non riuscire a stare al passo. Ma se è vero che è confortevole e rassicurante restare legati alle proprie consuetudini, alla fine i migliori leader si accorgono dei limiti della lente attraverso cui normalmente guardano il mondo.
Da lì, magari ispirati dai membri stessi del loro team, sono pronti a lasciare il loro caro, vecchio modo di affrontare le cose e a costruire una nuova struttura di riferimento che li aiuterà ad affrontare le sfide in un modo nuovo.
Fare un passo indietro per andare avanti
È facile rimanere intrappolati in un vortice in cui siamo così concentrati sui nostri problemi quotidiani che non abbiamo mai il tempo di rallentare e di pensare davvero. Forse più di ogni altro fattore, la pressione delle richieste a breve termine blocca la curiosità. Ecco perché è così importante che i leader imparino a fermarsi e fare un passo indietro. Una piccola distanza amplia la prospettiva ed espande il punto di vista.
Per poter far questo occorre lasciar andare qualcosa, imparare a delegare. Ma se sei un leader sai già che il tuo ruolo non è gestire le cose, ma gestire le persone che fanno le cose. Altrimenti saresti un manager.
Fai domande
Nuove sfide sono ovunque e altre sembrano spuntarne ogni giorno. Se pensi ti sia arrivata una tegola in testa, puoi chiamarla problema o sfida. Decidi tu. In ogni caso navigare nel cambiamento e nelle sfide è una competenza chiave dei leader.
Un utile modello mentale consiste nel farsi tre domande: Perché? Cosa succederebbe se? Come?
Chiederti ‘perché?’ ti aiuta a capire la sfida; ‘cosa succederebbe se?’ ti aiuta a immaginare soluzioni diverse; ‘come?’ ti spinge a intraprendere azioni concrete e a mantenerne la responsabilità. Questa tecnica può darti una nuova prospettiva su problemi, sfide e soluzioni.
Per una mente curiosa, fare domande è importante quanto trovare le risposte. Se fai delle piccole domande, otterrai delle piccole idee che non fanno progredire il tuo pensiero. Per innovare devi fare grandi domande. Osa. Anche il tuo collaboratore più umile potrebbe suggerirti prospettive differenti.
Non è sempre facile coltivare questo tipo di curiosità in una cultura aziendale in cui la gerarchia è la norma e i leader devono agire come se sapessero tutto. Ma i modelli più recenti che enfatizzano la flessibilità, l’agilità e la ricerca collaborativa sono più vicini al tipo di curiosità che pone le grandi domande.
La curiosità porta alla creatività, all’innovazione e alla trasformazione. Più domande fai, più efficace diventerai. E quando fai il passo successivo, dalle domande all’azione, è là che la tua leadership darà il meglio di sé.
Tanta gioia a Te.
Gioia