Vorrei sapere chi diavolo ha detto che i Capricorno sono freddi.
Ho passato mezza vita a pensare di essere fredda, a cercare conferme di esserlo, a metterne la maschera quando mi faceva comodo: sono una Capricorno.
In adolescenza ho letto un libro preso dallo scaffale di una mia cugina. Mi sono fotocopiata il capitolo sul mio segno e ne ho fatto la mia realtà. Per carità, c’erano tante cose che mi sembravano adatte a come mi sentivo: segno determinato, tenace, testardo, pragmatico e razionale (ecco un’altra ‘etichetta’ al limite dell’utilità. Chi ha detto che razionale è meglio?)… Ma freddo.
Ehi. Non è un j’accuse verso l’astrologia. Sarà l’ascendente Pesci, ma io mi sento un essere spirituale e anelo profondamente a qualcosa che vada oltre la razionalità, altrimenti quel libro non mi avrebbe attirato. Cristianesimo, buddismo, veganismo, psicologia, interpretazione dei sogni freudiana e junghiana, yoga, legge dell’attrazione e non mi fermerò di certo.
Io sono qui adesso per scrivere quanto possano diventare deleterie le convinzioni.
Una credenza, una convinzione, è solo un pensiero… che continui a pensare.
Lo pensi tanto spesso, tanto a lungo che poi quello diventa la tua realtà o, perlomeno, il filtro attraverso il quale interpreti la realtà. Le convinzioni possono essere limitanti e potenzianti.
Si formano con l’ESPERIENZA, si cristallizzano nel TEMPO e possono essere ESTERNE (cioè relative a quello che c’è fuori – ad es. ‘le donne sono inaffidabili’) e INTERNE (relative alle tue possibilità o all’auto-efficacia – ad es. ‘sono negato in disegno’).
Poiché ci crediamo, ci comportiamo coerentemente a quelle. Convincermi di essere tenace e determinata è stato potenziante. Il problema è quando ci convinciamo di cose negative, ossia sviluppiamo convinzioni limitanti e non ci rendiamo conto di boicottarci.
Che siano stati un libro, un’opinione appresa per caso, tua madre o un prof alle medie a seminare il pensiero negativo che si è radicato in te, hai senz’altro qualche convinzione limitante.
E sai come si possono smontare? Facendo delle DOMANDE POTENTI che insinuino il DUBBIO.
Per tornare agli esempi di prima.
“Le donne sono inaffidabili”. – TUTTE, MA PROPRIO TUTTE? TI RIFERISCI A QUALCUNO? HAI IN MENTE UNA PERSONA IN PARTICOLARE?
“Sono negato in disegno”. – SECONDO CHI? COME FAI A SAPERLO? RISPETTO A CHI?
Nel coaching si usano numerose domande potenti che ti aiutano a pensare, sentire, reagire con una modalità diversa da quella appresa. Con un aiuto esterno, vedi quello che da solo non riusciresti a vedere.
Aggiungo che, in maniera più passiva, si può abbandonare una convinzione limitante se, ‘fortunatamente’, nel tempo ricevi tanti feedback positivi da accorgerti di essere prigioniero di qualcosa di non reale. A convincermi che tanto fredda non sono c’è voluto tempo, ma è stato innegabile ed è universalmente riconosciuto. 🙂
Col coaching hai un ruolo più attivo: riconosci che quel che ti dici non ti è utile e cerchi un supporto per abbattere quel muro. E dal rendersene conto al risolvere, il percorso è decisamente veloce.
Qui il self-coaching è più difficile da applicare: hai inquadrato una situazione in un certo modo, si è radicata in te e non sei in grado di uscire dal loop da solo.
Manifesta il tuo destino:
- Quali sono le tue convinzioni? Come ti parli?
- Verifica se le tue convinzioni ti sono utili
- Se non lo sono, puoi farti aiutare da un coach a ridefinirle con modalità diverse perché…
Devi disimparare ciò che hai imparato!Maestro Yoda – Guerre Stellari
Tanta gioia a Te,
Gioia
Anche questo post racchiude preziosi consigli. Grazie Gioia
Grazie a te per il feedback! 😊