Nella pancia di una mamma c’erano due bambini. Uno chiese all’altro: “Credi nella vita dopo il parto?”
L’altro rispose: “Beh, certo. Ci dev’essere qualcosa dopo il parto. Forse siamo qui per prepararci a quello che avverrà dopo”.
“Sciocchezze”, disse il primo. “Non c’è vita dopo il parto. Che tipo di vita sarebbe?”
Il secondo disse: “Non lo so, ma ci sarà più luce che qua. Magari cammineremo con le nostre gambe e mangeremo con la bocca. Forse avremo altri sensi che adesso non riusciamo a comprendere”.
Il primo replicò: “È assurdo. Camminare è impossibile. E mangiare con le nostre bocche? Ridicolo! Il cordone ombelicale ci fornisce il nutrimento e tutto ciò che ci serve. Ma è corto. La vita dopo il parto è logicamente da escludere.”
Il secondo insistette: “Beh, io penso che ci sia qualcosa e forse è diverso da qui. Magari non avremo più bisogno di questo cordone fisico.”
Il primo rispose: “Nonsenso! E oltretutto, se c’è vita, allora perché nessuno è mai tornato da là? Il parto è la fine della vita, e nel post-parto non c’è nient’altro che buio e silenzio e oblio. Non ci porta da nessuna parte.”
“Mah, non lo so”, disse il secondo, “ma di certo incontreremo Mamma e lei si prenderà cura di noi”.
Il primo replicò: “Mamma? Credi davvero nella Mamma? Mi fai ridere. Se Mamma esiste, allora dov’è, adesso?”
Il secondo disse: “Lei è tutt’intorno a noi. Noi siamo circondati da Lei. Viviamo in Lei. Senza Lei, questo mondo non potrebbe esistere.”
Disse il primo: “Bene, io non la vedo, perciò l’unica cosa logica è che Lei non esista.”
Al che il secondo rispose: “A volte, quando sei in silenzio e ascolti con attenzione, puoi percepire la Sua presenza, e riesci a sentire la Sua voce amorevole che ci chiama da su.”
Ispirato a una storia di Henri J.M. Nouwen, adattata da Wayne W. Dyer in “Il tuo sacro IO – un viaggio spirituale”; l’ho tradotta dall’inglese, da un ‘casuale’ post su YouTube.
Non aggiungerei altro.
Tanta gioia a Te,
Gioia