Non passerà molto tempo per accorgersi di quanto sia naturale e musicale, in un testo orale o scritto, ‘ascoltare’ le ripetizioni di parole declinate sia al femminile sia al maschile per includere e rendere visibili davvero tutte e tutti. E non nascondersi più dietro a un maschile cosiddetto ‘inclusivo’, che non include ma nasconde.
I diritti dell’Uomo, l’Uomo di Neanderthal, i Padri costituenti… Sorrido pensando a quanto sia evidente la confusione di cui siamo stati e state inconsapevoli vittime da sempre.
Aggiungo solo una cosa scioccante per l’ignoranza mia che sottende, ma allo stesso tempo per la trappola dei nomi agentivi (di ruolo) al maschile: architetto Gae Aulenti di qua, architetto Gae Aulenti di là, su testi e intestazioni di vie o piazze. Architetto architetto architetto… Due giorni fa ho appreso che è una donna!
Questo deve cambiare e la grammatica lo vuole. Le resistenze sono solo culturali.
Articolo di Donatello Baldo sul Corriere del Trentino.
